Aleramo was born during the pilgrimage, near Acqui Terme and immediately he was orphaned of his parents, assaulted by one of the bands of brigands that infested the area. The young man became a brave knight in the service of the Emperor Ottone I di Saxony and fell in love with his daughter Alasia. The two lovers, not having the consent of the Emperor, were forced to flee and went into the hometowns of Aleramo, which he adapted to make the coal.
The young man, however, attracted by enterprises of courage, he returned to serve in the Imperial Army, during some revolts erupted in Northern Italy.
Hear about his exploits, Ottone decided to pardon the two young, granted the title of Marquis Aleramo and promised him how much land he could take in three days of wild ride. Since during the test was forced to use a brick (mun, in local dialect) for shoeing (frà, in dialect) the hourse, Aleramo named Monferrato the territory “conquered”.

Lungo la strada che da Cremolino porta a Trisobbio, un secolare noce inizia a germogliare tardivamente: fin quasi a metà giugno la pianta sembra secca, ma nel giro di pochi giorni inizia a germogliare e intorno ai giorni in cui cade la ricorrenza di San Giovanni Battista, cioè il 24 giugno, I suoi germogli diventano foglie e in brevissimo tempo i suoi fiori diventano frutti abbondanti, sani e gustosi. E’ parte della leggenda popolare della zona. Si dice che la Notte di San Giovanni appunto, tutte le streghe della zona si dessero appuntamento sotto questo albero per celebrare il sabba più importante dell’anno.

E’ una favola popolare che mi raccontava sempre mio nonno Santino prima di addormentarmi.
C’era una volta un bambino dal viso rotondo e sorridente di nome Puitin che, mentre mangiava i fichi sulla pianta, fu catturato da un orco cattivo per diventare la sua cena…
Grazie alla sua astuzia riuscì a scappare sulla luna.
Da quella volta guardando di notte il cielo, si può ancora intravedere nella luce della luna il viso di Polentino che sorride per essere riuscito ad ingannare l’orco.