Le camere

Al primo piano tre accoglienti camere da letto con  arredi dei primi del ‘900 e delicata biancheria sono a disposizione degli ospiti.
I servizi igienici con doccia  sono in prossimità di ogni stanza. Ogni bagno è dotato di un asciugacapelli e dei necessari detergenti.
Non è presente invece, per scelta, la televisione al fine di permettere agli ospiti di poter maggiormente apprezzare la tranquillità ed il silenzio del luogo.  Tutte le stanze sono “non fumatori”.

I nomi delle stanze sono ispirati a leggende e favole locali.

la stanza di Aleramo

La stanza di Aleramo

La Leggenda di Aleramo

Aleramo nacque durante il pellegrinaggio, nei pressi di Acqui Terme e subito rimase orfano dei genitori, assaliti da una delle bande di briganti che infestavano la zona.

Il giovane divenne un coraggioso cavaliere al servizio dell’imperatore Ottone I di Sassonia e s’innamorò di sua figlia Alasia. I due innamorati, non avendo il consenso dell’imperatore, furono costretti a fuggire e andarono nei luoghi natii di Aleramo, che si adattò a fare il carbonaio.

Il giovane, però, attratto dalle imprese di coraggio, tornò a prestare servizio presso l’esercito imperiale, durante alcune rivolte scoppiate nel Nord Italia.

Venuto a conoscenza delle sue imprese, Ottone decise di perdonare i due giovani, concesse ad Aleramo il titolo di marchese e gli promise tanta terra quanta fosse riuscito a percorrere in tre giorni di cavalcata sfrenata.

Poiché durante la prova fu costretto ad usare un mattone (mun, in dialetto locale) per ferrare (frà, in dialetto) il cavallo, Aleramo diede il nome di Monferrato al territorio “conquistato”.

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Il Noce di San Giovanni

La Leggenda del Noce

Lungo la strada che da Cremolino porta a Trisobbio, un secolare noce inizia a germogliare tardivamente: fin quasi a metà giugno la pianta sembra secca, ma nel giro di pochi giorni inizia a germogliare e intorno ai giorni in cui cade la ricorrenza di San Giovanni Battista, cioè il 24 giugno, i suoi germogli diventano foglie e in brevissimo tempo i suoi fiori diventano frutti abbondanti, sani e gustosi. Fa parte delle leggende popolari della zona. Si dice che la Notte di San Giovanni appunto, tutte le streghe della zona si dessero appuntamento sotto questo albero per celebrare il sabba più importante dell’anno.

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La camera di Polentino (Puitin)

La Favola di Polentino

E’ una favola popolare che mi raccontava sempre mio nonno Santino prima di addormentarmi.
C’era una volta un bambino dal viso rotondo e sorridente di nome Puitin che, mentre mangiava i fichi sulla pianta, fu catturato da un orco cattivo per diventare la sua cena…
Grazie alla sua astuzia riuscì a scappare sulla luna.
Da quella volta guardando di notte il cielo, si può ancora intravedere nella luce della luna il viso di Polentino che sorride per essere riuscito ad ingannare l’orco.